venerdì 11 settembre 2020

Il pensiero di Democrito sul comportamento degli esseri umani e sulla ricerca della felicità.

 





1) Astienti dalle colpe non per paura ma perché si deve.

2) La felicità non consiste negli armenti e neppure nell’oro; l’anima è la dimora della nostra sorte.

3) Gli uomini invocano la salute dagli dei con le preghiere, e non sanno che essa è in loro potere; ma siccome per intemperanza operano contro di essa, sono essi stessi che tradiscono la propria salute a causa delle passioni.

4) Le bramosie violente per certe cose accecano l'anima riguardo tutto il resto.

5) Saggio è colui che non si cruccia per le cose che non ha, ma gode di quelle che ha.

6)  Se non c'è intelligenza, la bellezza del corpo è una dote da animale,

7) Non è degno di vivere colui che non ha neppure un solo buon amico.

8) L'amicizia di uno solo, che sia intelligente, val più di quella di tutti gli altri presi insieme.

10) Ogni paese della Terra è aperto all'uomo saggio: perché la patria dell'animo virtuoso è l'intero universo.

11) L'aver desideri smoderati è da fanciullo, non da uomo.

12) Chi cede sempre davanti al denaro, non sarà mai uomo giusto.

13) Si deve essere veraci, non loquaci.

14) Chi preferisce i beni dell'anima sceglie ciò che ha pregio più divino; chi preferisce quelli del corpo, sceglie beni umani.

15) La perfezione dell'anima fa scomparire la deformità del fisico, mentre la forza del corpo scompagnata dal raziocino non rende affatto migliore l'anima.

mercoledì 27 maggio 2020

La vita quotidiana nel Medio Evo

Il termine Medioevo propriamente significa "età di mezzo" poiché si trova tra due età ritenute di massimo splendore della civiltà: l’Età classica greca e romana e il Rinascimento. 

Durante il Medioevo l’efficientissimo sistema di comunicazioni che grazie alle strade consolari romane e ai sistemi fluviali metteva in comunicazione territori molto distanti tra loro, si degrada lentamente ma inesorabilmente. Le distanze percorribili si accorciano e si assiste al fenomeno del “campanilismo” cioè il ritenere che il luogo dove si abita sia il migliore e quindi gli orizzonti non si estendano “più in là del campanile”.

L’inefficienza e l'insicurezza delle strade nel Medioevo sarà causa di molte carestie poiché il grano che i romani riuscivano a trasportare per molte centinaia di chilometri a seconda delle necessità che si presentavo nei vari territori, non può più essere trasportato a lunghe distanze.  

Per di più, mentre fra il 1100 e il 1300 in Europa si riscontra un 
notevole aumento della temperatura media, tale da consentire anche 
in Gran Bretagna la coltivazione dell'olivo, nei secoli successivi la 
temperatura media diminuisce in modo significativo.

Vanno quasi completamente in rovina anche i complessi sistemi di acquedotti e fognature di origine romana (resti di cloache romane sono per altro ancora visibili in molte città moderne), per cui l’acqua viene abitualmente estratta dai pozzi che spesso sono contaminati e l’igiene si fa sempre più scarsa, tanto che le persone portano sul proprio corpo una gran quantità di parassiti. 

Questo problema è fortemente aggravato dal fatto che durante il Medioevo si ritiene comunemente che il corpo debba essere nascosto poiché fonte di tentazioni peccaminose. Il convergere di questi fattori fa si che le condizioni igieniche siano generalmente pessime, e gli uomini siano talmente abituati ai parassiti ospitati nelle proprie vesti (che i medioevali non cambiano mai), che si diffonde la convinzione che siano da ritenersi malate le persone che non li hanno. 

I territori paludosi bonificati dai romani tornano ad essere paludi e luoghi inospitali, cosicché si diffondono nuovamente malattie come la malaria (che viene trasmessa dalle zanzare), tifo, colera, vaiolo e ovviamente la peste. 
Si crede molto nelle nelle superstizioni, al punto di accusare alcuni uomini di essere stregoni che diffondono proprio quelle malattie che sono causate dalla scarsa igiene. 

Spesso si ritengono responsabili di epidemie le "streghe" e gli ebrei che per questo sono vittime di feroci persecuzioni.