domenica 26 ottobre 2014

I Vichinghi nella storia d'Europa


Già nel I secolo d.C. si parla, in Roma, di popoli “germanici”, ma la definizione è vaga e si applica genericamente a tutti coloro che sono stanziati oltre il confine settentrionale dell'Impero.
Fra il III e il IX secolo d. C. i popoli germanici provenienti dall'Europa orientale e settentrionale invadono i territori dell'Impero romano. Si tratta dei Goti, dei Vandali, dei Longobardi, dei Burgundi, dei Sassoni, degli Alamanni, che si stanziano in Italia, in Gallia, in Europa centrale, nella penisola iberica, sconvolgendo l'organizzazione politica ed economica dei territori imperiali.
Se rivolgiamo l'attenzione all'estremo nord vediamo che, a partire dall'VIII secolo, altri popoli germanici, abitanti nelle regioni scandinave, estendono il proprio controllo sull'Islanda e sulla Groenlandia, giungendo addirittura, nel X secolo (e quindi ben prima di Cristoforo Colombo), a toccare le coste settentrionali del continente americano. Si tratta dei Normanni (uomini del nord), chiamati anche Vichinghi o Variaghi.

Mentre gli altri popoli germanici non conoscono o comunque utilizzano pochissimo la navigazione, i Normanni si spostano quasi esclusivamente sull'acqua e tendono quindi a conquistare e colonizzare isole o zone costiere. D'altro canto, il nome Vikingr indicherebbe, secondo alcuni studiosi “chi va di golfo in golfo” e ciò confermerebbe il loro amore per la navigazione.
Oltre che in Islanda e Groenlandia, i primi stanziamenti normanni si trovano sulle coste inglesi, scozzesi (le isole Shetland e le isole Orcadi rimarranno sotto il controllo dei Vichinghi fino alla fine del XV secolo), e irlandesi (ai Normanni si attribuisce la fondazione di Dublino). Essi si stanziano inoltre sulle coste francesi affacciate sulla Manica. La loro abilità di navigatori li porta poi ad esplorare le coste della penisola iberica, ad entrare nel Mediterraneo, a giungere in Sicilia, in Grecia, a Costantinopoli. Partendo dal mar Baltico essi risalgono i grandi fiumi dell'Europa orientale e giungono fino a Kiev.
Queste imprese sono rese possibili dalle eccezionali doti delle navi normanne: leggere, robuste veloci, esse si spostano sia grazie alle vele sia con l'uso dei remi. Il loro pescaggio è molto moderato e questo consente di avvicinarsi alle coste anche dove non vi sono porti e di risalire facilmente i fiumi.

I Normanni sono divisi in varie popolazioni, provenienti principalmente dalla Norvegia, dalla Svezia e dalla Danimarca, ma del punto di vista dei popoli mediterranei essi formano un unico gruppo. La loro regione è politeistica e, dal punto di vista cristiano, vengono quindi definiti “pagani”.
La vita sociale dei Normanni è organizzata con criteri che prefigurano quelli delle moderne democrazie. Fin dal X secolo gli abitanti normanni dell'Islanda costituiscono una sorta di parlamento (Althing), nel quale si discute dei problemi comuni e si affrontano i conflitti fra i gruppi familiari. Fra i Normanni le donne godono di diritti fondamentali, possono chiedere il divorzio e guidano le famiglie.
Nell'Italia meridionale i Normanni si stanziano fra l'XI e il XII secolo, dando vita a esempi di buon governo.
Con la battaglia di Hastings (1066), i Normanni guidati da Guglielmo il Conquistatore sconfiggono i Sassoni guidati da Aroldo II (che muore durante lo scontro). Guglielmo viene solennemente consacrato re d'Inghilterrra nell'abbazia di Westminster.

venerdì 10 ottobre 2014

Dalla deposizione dell'ultimo imperatore romano all'affermazione del feudalesimo

appunti raccolti da Alekos Zonca

Dopo la deposizione, avvenuta nel 476, di Romolo Augustolo (ultimo imperatore romano d'occidente), il controllo della penisola italica viene assunto dal barbaro Odoacre


Moneta che riproduce le fattezze di Odoacre
.

Contemporaneamente, in Gallia, il potere viene assunto dal re dei Franchi Clodoveo. 
Con un lungo e sanguinoso conflitto, Teodorico, re degli Ostrogoti, riesce a strappare a Odoacre il controllo dell'Italia.
Intorno al 500 d.C. inizia la conversione al cristianesimo dei Franchi.
Nel corso del VI secolo, a causa dei continui conflitti e del completo abbandono delle vie di comunicazione, la vita delle popolazioni europee si fa sempre più difficile: i commerci sono quasi impossibili, le carestie imperversano,i saccheggi e le violenze sfuggono a ogni controllo.

Nella prima metà del VI secolo, per ordine dell'Imperatore d'Oriente Giustiniano, si compie la raccolta e la classificazione di un'immensa quantità di documenti che, riuniti nel "Corpus Iuris Civilis", attestano l'ampiezza e la profondità della cultura giuridica romana. 
Nel 535 ha inizio la guerra greco-gotica, con la quale Giustiniano intende conquistare i territori dell'ormai devastato Impero d'occidente e ricostituire l'unità degli antichi territori romani. 
La guerra provoca stragi crudeli e spaventose devastazioni: si tratta forse del periodo più drammatico dell'intera storia d'Italia.
Terminata la guerra con la vittoria dei Bizantini, entrano in Italia - provenendo dall'Europa nord-orientale - i Longobardi guidati dal re Alboino ed inizia un nuovo periodo di violenze. I Longobardi ottengono il controllo di una gran parte della penisola, sconfiggendo quasi ovunque i Bizantini.

All'inizio del VII secolo la predicazione di Maometto diffonde la religione monoteista islamica, che accoglie e sintetizza elementi del giudaismo e del cristianesimo, ottenendo un'immediata adesione fra le popolazioni della penisola arabica. Nel 632 Maometto muore. I suoi successori, detti "califfi" riuniscono nella propria persona il potere politico e quello religioso.
Nel corso di pochi anni le popolazioni del Medio oriente entrano a far parte di un ampio impero islamico, in continua espansione.
Durante i successivi cento anni, l'Islam si espande in tutto il Nord Africa e nella penisola iberica, valicando poi i Pirenei e giungendo fino alla Francia sud-occidentale.

Nel 753 il re dei Longobardi Astolfo entra in conflitto con il papa Stefano II che si pone sotto la protezione dei Franchi. Inizia un periodo di tensione fra Longobardi e Franchi, che si concluderà con il prevalere di questi ultimi, guidati dal re Carlo. 
L'incoronazione di Carlo Magno
Con un succedersi di lunghe e sanguinosi conflitti Carlo riesce a impadronirsi di tutta l'Europa centro-occidentale. Nell'800 il papa Leone III incorona Carlo 
(noto come Carlo Magno), attribuendogli la carica di imperatore del Sacro Romano Impero. Carlo consolida la sua autorità attraverso la compenetrazione tra potere civile e potere religioso. Dall'età di dodici anni, tutti i sudditi di Carlo Magno devono convertirsi al cristianesimo, giurare fedeltà all'imperatore e sottostare al servizio militare. 
In una cripta situata nel  Grossmünster di Zurigo si trova una statua risalente al XII secolo che rappresenta Carlo Magno 
Si tratta della prima grande alleanza tra “trono” e “altare” poiché Carlo Magno vuole che il suo potere sia confermato da Dio: d’altro canto  il papa è interessato dalla protezione che un popolo forte e compatto come quello dei Franchi può dare alla Chiesa. Il Sacro Romano Impero sarà in seguito identificato come Primo Reich (il Secondo nascerà nel 1871 per opera del cancelliere prussiano Bismarck con l'imperatore Guglielmo I, il Terzo nel 1933 per opera di Hitler). 
Il Sacro Romano Impero fondato da Carlo Magno unisce quasi tutte le tribù nomadi appartenenti alle popolazioni barbariche. Un compito svolto sia dall’unificazione franca, sia dalla religione cristiana, che si definirà cattolica dopo la scissione che porterà alla formazione della chiesa ortodossa. 
Con Carlo Magno diventa sistematico l'uso dei "capitolari" (ordinanze divise in capitoli), con cui si regolano i problemi organizzativi dello stato.

La divisione dell’impero tra i discendenti di Carlo Magno sarà alla base della successiva frammentazione in feudi, elemento caratteristico di tutto il medioevo. Si assiste così alla disgregazione dell’appena nato Sacro Romano Impero, che darà vita a tanti territori sottomessi ad un aristocratico locale detto feudatario (il cui potere deriva dall'aver giurato fedeltà al sovrano), o ad un abate se questi territori fanno parte di un abbazia, comunità religiosa che gode di un forte grado di autonomia. 

La decadenza dell'Impero d'Oriente

Dopo il tentativo vano di riappropriarsi dell’Italia durante la guerra gotico-bizantina, l'Impero d'Oriente entrerà in una condizione di lentissima ma inesorabile agonia. Negli ultimi decenni della sua esistenza l'Impero sarà praticamente ridotto alla sola città di Bisanzio (Costantinopoli). Nel 1453 l'Impero bizantino sarà definitivamente abbattuto e Costantinopoli diventerà capitale dell'Impero ottomano, assumendo poi il nome di Istanbul.